Presentato al Toronto International Film Festival, Gonzo Girl è alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public. La pellicola, che segna l’esordio alla regia della celebre attrice premio Oscar Patricia Arquette, è tratta dall’omonimo romanzo autobiografico scritto da Cheryl Della Pietra.
La narrazione ruota attorno ad Alley Russo, giovane aspirante scrittrice diventata per caso assistente del celebre e famigerato scrittore Walker Reade (pseudonimo di Hunter S. Thompson, vero inventore del giornalismo Gonzo e autore di libri famosissimi, soprattutto negli USA, quali Hell’s Angels e il suo best-seller Paura e Disgusto a Las Vegas). Durante il periodo di affiancamento nella casa dello scrittore in mezzo alle montagne del Colorado, la protagonista si ritrova a vivere notti insonni all’insegna dell’uso sfrenato di droghe e alcool, di feste infinite e di momenti di ispirazione e scrittura; tutto questo, circondata dalla fauna, composta dai personaggi più disparati, che gravita attorno a Walker Reade.
Attraverso la storia di Alley, Patricia Arquette vuole descrivere un grande insieme di tematiche generali: si passa dal desiderio di rivalsa femminile, al peso dell’abitudine passando per il fardello della celebrità e per il pericolo di perdere sé stessi. Purtroppo per la regista statunitense, però, la maggior parte di questi argomenti risulta davvero poco approfondita. Il personaggio di Alley risulta troppo ingenuo per una qualche sorta di rivendicazione, la pesantezza della routine e della celebrità sono trattati secondo clichés ormai abusati (anche la figura del genio sregolato procede in questa direzione), e la risoluzione finale a seguito di quel lungo periodo di perdizione risulta troppo veloce e sbrigativa.
Per interpretare la coppia di protagonisti, la cineasta si è affidata alla bellissima Camila Morrone e all’istrionico Willem Dafoe. Dei due a svettare è sicuramente il secondo; tuttavia, per quanto buona sia la sua prova attoriale, Dafoe sembra interpretare un personaggio ispirato a Thompson piuttosto che Thompson stesso (lontanissima l’interpretazione, somigliante anche nel modo di parlare e nel modo di muoversi, di Johnny Depp in Paura e delirio a Las Vegas. Va detto però che quest’ultimo ebbe modo di studiare di persona e frequentare il giornalista). Al contrario, Camila Morrone sembra un po’ bloccata da un personaggio non caratterizzato alla perfezione.
Al netto di tutto però, Gonzo girl risulta un film godibile per tutti: le vicende assurde vissute dai protagonisti non annoieranno di certo gli spettatori, soprattutto gli ammiratori di Hunter S. Thompson.