Secondo le autorità ucraine ieri mattina i russi hanno lanciato la prima offensiva nella regione di Kharkiv e sono stati respinti. Tra le 7 e le 8 dalla parte russa è arrivato un massiccio fuoco di sbarramento che ha interessato soprattutto la cittadina di confine di Vovchansk e le aree limitrofe. E’ stato il presidente Zelensky a darne notizia, definendo il confronto «brutale» ma aggiungendo che i suoi uomini sono riusciti a tenere le posizioni dato che si aspettavano un attacco in quella zona. Sono almeno due mesi, infatti, che le immagini satellitari e i report di intelligence dimostrano che lo Stato maggiore russo ha ammassato decine di migliaia di soldati, forse addirittura 150mila, nei pressi della frontiera con il Kharkiv. Per le forze ucraine l’apertura di una nuova zona di combattimento sul fronte est potrebbe essere potenzialmente disastrosa in quanto costringerebbe i generali a distrarre forze dall’area del Donetsk, più a sud, dove la controparte sta tentando di sfondare da mesi.
Il governatore del Kharkiv, Oleg Syniegubov, ha dichiarato che «non un solo metro di terreno è stato perso», ma i media ucraini lo hanno smentito, scrivendo che 4 villaggi sono caduti sotto il controllo russo. Mosca per ora non ha commentato ma secondo gli analisti l’attacco potrebbe essere stato una semplice sortita per saggiare le difese nemiche. L’obiettivo dei russi non è scontato. Potrebbe trattarsi di un’avanzata tattica volta a creare una “zona cuscinetto” che renda più difficile per gli ucraini bombardare la regione russa confinante di Belgorod (come accaduto la scorsa notte); potrebbe essere anche una manovra per espandere l’area delle operazioni militari in modo da allargare il fronte e sfruttare la propria superiorità numerica rispetto alle forze ucraine. Infine potrebbe trattarsi di una vera e propria offensiva di conquista, anche se gli analisti concordano sul fatto che conquistare Kharkiv, la seconda città ucraina per popolazione, sarebbe estremamente difficile per Mosca.
Nelle ultime ore diversi reparti di fanteria meccanizzata del 44° Corpo d’armata russo avrebbero lanciato nuovi tentativi d’offensiva sulla linea del confine tra Russia e Ucraina, nei pressi del villaggio di Glubokoe. Le notizie che arrivano dal fronte sono contrastanti ma ciò che è certo è che per ora le truppe russe non sono riuscite a spezzare le linee di difesa ucraine, anche se i generali di Kiev si preparano al peggio.
Intanto è iniziata l’evacuazione dei civili ucraini dai villaggi più vicini al confine. In meno di 24 ore, secondo le autorità locali, oltre duemila civili sono stati portati più a ovest, lontano da quella che presto potrebbe diventare nuovamente una zona di battaglia.
Tuttavia, mentre sul terreno le forze ucraine sono sulla difensiva, nei cieli continua lo scambio di colpi dalla breve distanza. Fonti russe riferiscono che 21 missili e 16 droni ucraini sono stati lanciati nella notte contro la regione russa di Belgorod, dall’altro lato della frontiera con la regione di Kharkiv. Secondo le prime informazioni, otto civili sono rimasti feriti e diversi edifici sono stati danneggiati. E’ di tre morti il bilancio nel Lugansk separatista, dove si registrano danni a un deposito petrolifero nella zona di Rovenki. Le autorità locali accusano Kiev di aver colpito il deposito con i missili Atacms forniti dall’Occidente.
Sabato Angieri