Presentato in concorso al Festival di Cannes 2023 dove è risultato vincitore del premio alla miglior regia, Il gusto delle cose (La passion de Dodin Bouffant) è l’ultimo film scritto e diretto dal regista franco-vietnamita Trần Anh Hùng. La pellicola vede al centro delle vicende narrate il peculiare rapporto tra il celebre gastronomo Dodin e la sua cuoca Eugénie, al suo fianco da più di vent’anni. Il legame che li unisce si basa sul sentimento amoroso che ognuno dei due prova per l’altro e, soprattutto, per l’arte culinaria. Infatti, nel corso dell’opera il regista sceglie di mostrare la relazione tra i due prevalentemente attraverso la loro complicità nel cucinare piuttosto che in situazioni intime. Eppure, nonostante il palese amore provato da entrambi, Eugénie si mostra continuamente reticente ad ogni proposta di matrimonio dell’uomo: la cuoca desidera mantenere, in qualche modo, la sensazione di libertà che da sempre la soddisfa più di ogni cosa. Questa reticenza, tuttavia, scompare nel momento in cui Dodin fa qualcosa che non ha mai fatto per lei: cucinare.
Il pregio più grande di questa opera è senza alcun dubbio la regia: il cineasta riesce attraverso la macchina da presa – con i frequenti stacchi, i dettagli, i movimenti di macchina e le particolari angolazioni – a descrivere al contempo la complicità tra i due amanti e i sapori e gli odori degli ingredienti mostrati. In nessun momento si avverte la frustrazione data dall’ovvia limitatezza del medium per un racconto del genere: ogni piatto sembra riempire la sala del proprio profumo. Inoltre, nelle – poche – scene non ambientate in cucina o a tavola il regista riesce a disegnare con grande abilità le campagne francesi di fine ‘800.
Nonostante l’assenza di una trama vera e propria, la scrittura è equilibrata e, in alcuni tratti, quasi poetica. Oltre all’amore dei protagonisti, infatti, l’autore descrive l’aura di un intero periodo storico della Francia, attraverso gli aneddoti che i personaggi raccontano durante la preparazione dei piatti tipici della cultura d’oltralpe o durante il tempo trascorso a mangiarli. A far da sfondo a Dodin ed Eugénie, dunque, vi è la suggestione di un passato idilliaco.
Nel ruolo dei due personaggi principali c’è la coppia formata dai celebri Benoît Magimel e Juliette Binoche. I due, in gran sintonia tra loro, riescono a restituire alla perfezione le sensazioni provate dai personaggi e risultano complementari sullo schermo; anche il cast di comprimari non sfigura affatto, riuscendo a reggere il confronto con i protagonisti.
Il gusto delle cose è un film in grado di comunicare una miriade di sensazioni e sentimenti attraverso l’apparente semplicità della cucina. Un’esperienza sensoriale che merita il completo abbandono durante la sua visione in sala.
Sebastian Angieri