Attentato al gasdotto Nord Stream: ipotesi e sospetti

Attentato al gasdotto Nord Stream: ipotesi e sospetti

Il 27 settembre è stato attaccato il condotto denominato “Nord Stream 1” che trasporta il gas russo da Vyborg, in territorio Russo, a Greifswald, in Germania sul fondo del Mar Baltico. Parallelamente al NS1 corre il “North Stream2” che doveva essere usato per incrementare la quantità di gas importato da Berlino ma che poi il 22 febbraio (due giorni prima della guerra) è stato accantonato lasciando, come dichiararono le autorià Usa in quell’occasione “un tubo di metalle vuoto sul fondo del Baltico”. Al momento non è chiaro chi sia il colpevole dell’attacco, ma “L’unica certezza è che Nord Stream e Nord Stream II sono stati distrutti da due potenti esplosioni, la seconda delle quali, secondo gli esperti dell’Università di Uppsala, aveva un potenziale pari a cento chili di dinamite” (cf. Luigi de Biase “Il Manifesto”).

Diverse notizie circolate in questi giorni hanno destato il sospetto della stampa internazionale.

1. La conferenza del 7 febbraio 2022 nella quale il presidente USA, Joe Biden, dichiara che “se la Russia invade l’Ucraina non ci sarà più alcun North Stream 2”. Una giornalista chiede “ma come farete, è sotto il controllo tedesco?” e Biden risponde: “ve lo prometto, riusciremo a farlo”

2. Un’inchiesta del quotidiano tedesco “Der Spiegel” secondo la quale la CIA avrebbe avvertito il governo tedesco a metà giugno del rischio che NS1 subisse un attacco” (senza specificare oltre)

3. Le dichiarazioni dell’ex-ministro della difesa polacco, Redel Sikorski, che poco dopo l’attacco su Twitter ha ringraziato pubblicamente gli USA per quella che definisce “un’operazione speciale di manutenzione”.

Al momento non ci sono ulteriori elementi per provare a trarre conclusioni ma diversi analisti concordano sul fatto che Ns1 e NS2 erano un possibile strumento di ricatto di Putin verso l’Europa e, in particolare, verso lo stato leader dell’UE. Ora che il gasdotto è “quasi sicuramente irreparabile” (cf Der TagesSpiegel) questo strumento di eventuale pressione non è più a disposizione di Putin.

Intanto la Russia fa sapere di aver allertato i propri sottomarini nucleari presenti nel Baltico che ora sono in “pronti al combattimento”.

Gli Usa e l’Occidente molto probabilmente incolperanno la Russia, forse di un’operazione di sabotaggio per aumentare la tensione in Europa. Tuttavia, al momento le prove mancano e le ipotesi ci indirizzano in un’altra direzione.

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