Presentato in anteprima fuori concorso al Festival di Cannes, Furiosa: a Mad Max Saga segna il ritorno del cineasta australiano George Miller nell’universo narrativo legato alla saga post-apocalittica da lui creata. Il film, infatti, è un prequel dell’acclamatissimo Mad Max: Fury Road (2015), e narra le origini di Furiosa, una dei protagonisti del film precedente.
Le vicende iniziano in un’oasi nel deserto, il Luogo Verde, dove la piccola Furiosa e la sua comunità vivono. La loro principale preoccupazione è tenere quel luogo segreto e impedire che la sua esistenza venga rivelata al mondo intero. Un giorno, tuttavia, la protagonista scopre la presenza di alcuni predoni in uno dei boschi e nel tentativo di impedirgli la fuga viene rapita. Da quel rapimento e dalle conseguenti esperienze che Furiosa vivrà nelle Terre Desolate avrà origine il personaggio in grado di cambiare le sorti di uno degli avamposti più celebri dell’intera saga.
In questo film Miller, pur continuando sulla via che lo ha reso uno dei maestri indiscussi del cinema d’azione, si concentra su elementi nuovi rispetto ai film precedenti e, soprattutto, a Fury Road. Nonostante, infatti, le frequenti e frenetiche scene d’azione a base di inseguimenti spettacolari e funamboliche battaglie, questo film si concentra anche sulla caratterizzazione interiore di alcuni personaggi e in particolar modo sul racconto, contestualizzato, del mondo in cui le vicende narrate prendono vita. La maggior parte dei luoghi e dei nomi che in Fury Road venivano solo citati, in quest’opera trovano un corrispettivo scenico e visivo che contribuisce ad aumentare la sensazione di realtà e immedesimazione con cui lo spettatore si approccia al mondo creato da Miller. Inoltre, la narrazione, divisa in capitoli, acquisisce maggior peso a scapito della pura azione. Infine, l’ottima caratterizzazione dei personaggi – su tutti è degno di nota Dementus, l’antagonista principale mosso da una distorta spinta esistenzialista – contribuisce a rendere il mondo che circonda Furiosa ancor più delineato.
Dal punto di vista tecnico il film è ineccepibile. Pur non raggiungendo le vette creative toccate con Fury Road, George Miller si conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, uno dei migliori esponenti del cinema d’azione. La messa in scena è incredibile e il film non soffre in nessun momento di flessioni o cali di ritmo. Ciò è dato anche dal montaggio perfetto operato da Margaret Sixel (moglie del regista e vincitrice del Premio Oscar al Montaggio proprio per Mad Max: Fury Road). La fotografia, curata da Simon Duggan, restituisce allo spettatore le sensazioni di vastità e vacuità che circondano i personaggi.
Per quanto riguarda la recitazione, su tutti spicca la coppia formata da Anya Taylor-Joy e Chris Hemsworth. Entrambi, anche grazie all’ottima scrittura di cui godono i loro personaggi, regalano al pubblico ottime interpretazioni. Nella pellicola compaiono, inoltre, molti attori già presenti nello scorso film come Angus Sampson e Nathan Jones.
Furiosa: A Mad Max Saga è un grande prequel e un’ottima origin story per un personaggio che probabilmente aveva già rubato le luci della ribalta al protagonista del film precedente. Miller dà al buio della sala una pellicola in grado di emozionare gli spettatori e di tenere i loro occhi incollati allo schermo per tutto l’arco della sua durata. L’ennesima raffigurazione di quel mondo post-apocalittico che creò nel 1979 e che per nessun motivo gli appassionati di cinema dovrebbero lasciarsi sfuggire.
Sebastian Angieri