La violenza della trap: dalle parole ai fatti

La violenza della trap: dalle parole ai fatti

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Secondo la Treccani la musica trap si definisce come “sottogenere della musica rap, sviluppatosi, a partire dagli anni 90 del Novecento negli Stati Uniti, come espressione degli ambienti sottoproletari urbani degradati. Caratterizzato da testi violenti e aggressivi, ritmati da una musica elettronica fortemente sincopata”. Insomma: nella trap, la violenza della base musicale incontra la violenza dei testi. Violenza che, negli ultimi tempi, si sta sempre più trasformando in azione.

Trap e violenza, qui Roma: il caso Gallagher

Roma, ottobre 2023. L’italiano Gabriele Magi, 29 anni, noto con il nome d’arte Gallagher, viene arrestato con l’accusa di aver maltrattato la compagna per due anni, a partire dal 2021. Picchiandola anche quando lei era incinta.

Una volta l’avrebbe presa a calci al punto di staccarle una costola, sotto l’effetto di droghe. Queste le parole della ragazza: “Era strafatto, mi ha colpito con un calcio alla schiena così forte che mi ha fatto cadere per terra. Avvertivo dolore perché un pezzo di costola mi si era staccato”.

Il trapper ha già avuto a che fare con la giustizia due volte. La prima nel 2019, quando lo arrestarono per rapina ai danni di alcuni fan che gli avevano chiesto un selfie; la seconda nel 2020, quando fu vittima di un attacco nel proprio studio ad opera di una band rivale. Ora è agli arresti domiciliari, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

 

Trap e violenza, qui Milano: Simba La Rue

Milano. Lo scorso 14 ottobre il trapper italo-tunisino Simba La Rue, 21 anni, al secolo Mohamed Lamine Saida, è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni di reclusione per aver preso parte a una “faida tra trapper” con i membri della sua crew. Era stato tra i responsabili del sequestro e del pestaggio di Baby Touché, trapper di una band rivale, che però aveva scelto, forse per “reticenza per una logica di banda”, di far cadere le accuse. I capi di imputazione, quindi, restano quelli di lesioni e rapina.
Sempre nell’ambito della faida tra gang, lo stesso Simba era stato vittima di un tentativo di omicidio: è stato accoltellato il 16 giugno 2022 in provincia di Bergamo a Treviolo, mentre era a bordo della sua auto con la fidanzata.

Un altro processo è a carico di Simba e coinvolge anche un altro trapper famoso, Baby Gang (Zaccaria Mouhib) e altri ragazzi. L’accusa: aver preso parte ad una sparatoria nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022. La richiesta dell’accusa è pesante: Simba rischia una condanna di 5 anni e 8 mesi, Baby Gang di 4 anni e 8 mesi. La sentenza definitiva arriverà il prossimo 15 novembre.

La musica trap, i dati

La musica trap è il genere preferito dalla cosiddetta Generazione Z, quella nata tra il 1997 e il 2012. Per intenderci, la prima generazione di nativi digitali. Quest’estate, nella classifica dei brani più ascoltati su Spotify, al primo posto c’era un pezzo trap: VETRI NERI, scritto dagli artisti Ava, Anna e Capo Plaza (Luca D’Orso, ndr).
Secondo il report annuale di Spotify Wrapped, l’artista più ascoltato in Italia nel 2022 (e anche nel 2021) è stato Sfera Ebbasta, altro autore riconducibile alla scena trap.

 

Un nesso tra musica e violenza? Il caso dell’UK Drill

All’estero, è diffusa la percezione di un rapporto di (con)causa ed effetto tra musica e aumento della violenza, soprattutto in ambito giovanile. Ad esempio, nel 2018, a Londra si creò il caso della UK drill: un genere musicale praticato da giovanissimi, caratterizzato da una musica molto incisiva con tematiche simili a quelle della trap.

Finì sul banco degli imputati con l’accusa di aver contribuito all’incremento di omicidi di adolescenti. Tra i principali esponenti del genere c’è Jyrelle Justin O’Connor alias Loski, condannato nel 2016 per possesso di arma da taglio, che restò in carcere per un anno. A gennaio di quest’anno è stato condannato nuovamente condannato a 7 anni per possesso di arma da fuoco.

Considerato che la scena trap italiana è in larga parte milanese, analizziamo la situazione della violenza nel capoluogo lombardo. Stando ai dati diffusi questo mese relativi al 2022, Milano è la prima città italiana per criminalità. Nel dettaglio, nel 2022 sono stati ben 6.991 i reati denunciati ogni 100mila abitanti, mentre le denunce sono in crescita del 3,5% anche nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.

Vale la pena evidenziare, però, che rispetto al 2019 e agli anni precedenti, il dato globale è in calo. A differenza del numero di rapine per strada, che nel 2022 sono state più di 2.700: mai così tante dal 2007. Numeri che fanno riflettere, sebbene non possano decretare una diretta influenza negativa della musica trap sulla società.

In un’intervista ad Affari Italiani il colonnello dell’Arma dei Carabinieri Antonio Coppola prova a spiegare l’origine del fenomeno delle baby gang: “Alla base c’è un forte disagio sociale che è molto più diffuso e profondo di quanto crediamo. Questo ha sicuramente un’influenza anche a Milano, dove c’è una linea demarcazione molto forte tra il centro opulento, ricchissimo e sfarzoso e le periferie. Spesso la musica Trap e un immaginario particolare danno l’illusione di poter raggiungere la stessa fama, ricchezza di chi a Milano vive condizioni di fasto”.

La trap è un agente reale di violenza o il capro espiatorio di una società e di una politica che non è in grado di offrire speranza ai propri giovani? Un’idea, noi, ce la siamo fatta.

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