Le elezioni che potrebbero cambiare l’Europa: in Francia avanti i neo-fascisti

Le elezioni che potrebbero cambiare l’Europa: in Francia avanti i neo-fascisti

All’indomani di una nottata che ha tenuto il mondo politico con il fiato sospeso i risultati delle elezioni legislative in Francia ci consegnano in quadro preoccupante ma ancora confuso. Il Ministero dell’Interno francese ha reso noti i risultati dello spoglio del primo turno di consultazioni: il Rassemblement National di Jordan Bardella, alleato con il presidente de repubblicani Eric Ciotti, ha ottenuto il 33,5% dei voti, il Nuovo Fronte Popolare, l’unione della sinistra, il 28%, e l’Ensemble, la coalizione che fa capo al presidente in carica, il 20%. I repubblicani, non allineati con il RN, hanno raccolto il 6,7% dei voti.

L’affluenza al voto è stata del 66,7%, in forte crescita rispetto alle politiche del 2022 (37%) e alle Europee di un mese fa (51%). Secondo un sondaggio condotto dal Toluna Harris Interactive Institute per Challenges, M6 e RTL, su un campione di 6000 francesi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, il 41% ha scelto il Nuovo Fronte Popolare. Il 23% ha invece il Rassamblement National (RN) e i suoi alleati. Tra i giovani solo il 13% confermerebbe Macron, mentre l’8% ha scelto i repubblicani.

Dai risultati delle urne si notano molti esclusi illustri, membri dell’attuale compagine governativa: l’ex ministro degli Affari europei e dei Trasporti Clément Beaune è stato eliminato al primo turno, battuto dal socialista Emmanuel Grégoire. La ministra degli Esteri, Marie Guévenoux, terza nella sua circoscrizione elettorale di Essonne, è arrivata solo terza dietro alla candidata dei verdi e all’esponente del RN e ha annunciato domenica che si ritirerà di fronte «al rischio rappresentato da una vittoria del RN alle elezioni legislative. Esclusa anche la Segretaria di Stato alla cittadinanza e deputata uscente, Sabrina Agresti-Roubache, che è arrivata solo terza in una circoscrizione dove ha vinto l’estrema destra. «Questa sera la scelta era chiara» ha dichiarato, «45% per il RN, 27% per il Nuovo Fronte Popolare, ovviamente mi ritiro e in queste condizioni, lo dico molto chiaramente, nel mio collegio elettorale non si voterà per il Rassemblement National».

Il presidente della repubblica ha dichiarato che «di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno». Tuttavia, Macron ha chiesto di studiare ogni circoscrizione «caso per caso» per trovare alleanze che possano battere la formazione di destra di Marine Le Pen. In mattinata è attesa una nuova riunione tecnica all’Eliseo. Dal canto loro i sindacati hanno invitato a votare in modo da impedire al FN di arrivare al governo. Marylise Leon, leader della CFDT, ha messo in guardia da qualsiasi «calcolo politico», mentre Sophie Binet, leader della CGT, ha fatto appello alla «responsabilità» di tutti i francesi. Jean-Luc Mélenchon, della France Insoumise, è stato chiaro: «per il secondo turno, il Nuovo Fronte Popolare è presente in un duello nella maggior parte dei casi contro il RN. Se l’esponente dell’estrema destra arrivasse primo e il nostro fosse in terza posizione, laddove si verificassero delle possibili triangolazioni, ritireremo la nostra candidatura. Perché le nostre istruzioni sono semplici, dirette e chiare: né un voto, né un seggio in più per il RN».

Il giovane candidato del FN, Jordan Bardella, ha parlato di «verdetto chiaro», per la prima volta della storia decine di suoi candidati sono eletti al primo turno, senza neanche bisogno di attendere il ballottaggio di domenica prossima. «Gli elettori» ha dichiarato il 28enne promessa della destra più estrema francese, «hanno espresso un chiaro desiderio di cambiamento».

Il ministro dell’Economia uscente, Bruno Le Maire, ha adottato invece la retorica degli «opposti estremismi»: né RN, né Nfp, che per il politico macroniano sono entrambi «un pericolo». Le Maire ha dunque invitato a scegliere un candidato socialdemocratico.

Secondo i primi dati l’alleanza di sinistra conta almeno 32 deputati già eletti al primo turno. Nello specifico La France Insoumise ha eletto 20 deputati, il Psf 5, gli ecologisti altrettanti, i comunisti due.

Per la stampa francese la scommessa di indire elezioni anticipate è stata «un disastro», «una sconfitta» che ha lasciato Macron «isolato» e ha determinato un contesto «tragico» per Parigi.

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