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Le innumerevoli vite prima dell’amore – Past Lives

Le innumerevoli vite prima dell’amore – Past Lives

Presentato in concorso al Sundance Film Festival 2023 e distribuito in Italia dal 14 febbraio 2024, Past Lives segna l’esordio alla regia della cineasta nativa della Corea del Sud Celine Song; quest’ultima oltre alla direzione, firma anche il soggetto e la sceneggiatura.

Il film, sin dalle prime proiezioni, ha riscosso ampio successo di critica e di pubblico e ha ottenuto una lunga serie di premi e candidature nell’attuale stagione delle premiazioni (non ultime le candidature agli oscar nelle categorie miglior film e miglior sceneggiatura originale).

Le vicende narrate ruotano attorno al complicato quanto indissolubile legame stretto tra Nora e Hae Sung; i due, compagni di classe in Corea del Sud quando avevano solo dodici anni, si ritrovano nell’arco dei ventiquattro anni successivi due volte: la prima, online attraverso chiamate skype, grazie all’iniziale interesse dell’uomo; la seconda, dodici anni dopo la precedente, a New York, città nella quale Nora vive e meta di una vacanza di Hae Sung.

L’amore impossibile da una parte e la costante, quanto inespressa, voglia di ritrovarsi dall’altra sono gli elementi che tengono banco per l’intera durata del film. Sebbene, infatti, la speranza sia sempre l’ultima a morire, i protagonisti della vicenda sembrano consapevoli sin da subito che la loro storia non è destinata ad un finale lieto: la distanza, reale e figurata, è esplicitata sin dalle prime battute del film, anche, e soprattutto, grazie ad una sapiente composizione delle inquadrature. I personaggi si cercano costantemente, senza trovar mai conforto l’uno nell’altra, se non per brevi istanti. Le vite passate a cui il titolo si riferisce si rifanno direttamente ad un concetto presente nella cultura coreana e che può riassumere la dolceamara storia dei due protagonisti: prima che due amanti possano vivere una vita insieme occorrono innumerevoli vite precedenti in cui questi ultimi riescono soltanto a sfiorarsi.

Celine Song, al debutto assoluto, si dimostra già un’abile regista e un’abilissima sceneggiatrice. L’idea di cinema che la muove è riconoscibile nelle influenze ma è anche in grado di raggiungere una certa dose di autonomia; si può citare come punto di partenza di Past Lives un certo tipo di cinema indipendente molto presente nelle sale negli ultimi trent’anni (P.T. Anderson, A. Payne, N. Baumbach, R. Linklater) che, come detto, nelle mani della cineasta acquista una sua forma riconoscibile e che probabilmente nei film successivi diventerà un vero e proprio tratto distintivo.

Dal punto di vista della recitazione, i due protagonisti, Greta Lee e Teo Yoo, sono impeccabili; tra loro la chimica è perfetta e sono in grado di comunicare allo spettatore le sensazioni dei loro personaggi sia attraverso le parole, sia attraverso i frequenti e lunghi silenzi. Greta Lee, inoltre, si destreggia bene anche nella recitazione in due lingue diverse (americano e coreano).

Past Lives è un film sull’amore in grado di essere originale nell’evoluzione e soprattutto nel finale del racconto; inoltre è l’opera prima di una regista che sicuramente farà molto parlare di sé in futuro (più di quanto non stia già facendo ora). La visione di questo film non è solamente consigliata, è caldamente raccomandata.

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