La lente di Atlas si sposta oggi in Israele, dove da 11 settimane la società civile si oppone alla contestatissima riforma del sistema giudiziario. In estrema sintesi la riforma vuole sottomettere la corte suprema, il più alto organo della magistratura israeliana, al controllo governativo. Se la riforma dovesse passare in via definitiva, si creerebbe il paradosso per cui il governo acquisirebbe la facoltà di invalidare le decisioni della corte, che ha tra gli altri compiti quelli di esercitare un controllo di coerenza con i principi generali dello stato (Israele non è dotata di una vera e propria costituzione) delle leggi emanate dal governo stesso. La riforma, bollata dai manifestanti come potenzialmente foriera di una svolta autocratica, ricorre uno dei cavalli della destra israeliana (e non solo israeliana), che da anni si scaglia contro la magistratura e contro la corte suprema. La piazza intanto continua a crescere e a coinvolgere sempre più strati della popolazione, senza eccezione per elettori del partito di governo e membri delle forze armate. L’aeroporto Ben Gurion è bloccato, come pure lo sono sempre più spesso le strade del paese. La situazione sembra fuori controllo in quello che è il momento di protesta più significativo dalla nascita dello stato israeliano, gli stessi Stati Uniti hanno mostrato preoccupazione e invitato le autorità di Tel Aviv a valutare una soluzione di mediazione.
A cura di Sabato Angieri
Regia di Ciro Colonna