Le conseguenze della guerra in Ucraina amplificano la repressione in Bielorussia. Negli ultimi giorni due nuovi casi hanno determinato un’ondata di mobilitazione interna e internazionale. Il primo caso riguarda Vitali Dvarashyn, un cittadino bielorusso di 54 anni che, dopo aver riparato in Lituania per sfuggire alla coscrizione in quanto obiettore di coscienza, è stato rinchiuso in un campo di prigionia a 100 km da Vilnius (in pieno territorio dell’Ue) e ora rischia l’estradizione. Se le autorità lituane dovessero riconsegnarlo a Misk, Dvarashyn potrebbe essere condannato a 7 anni per le sue attività a favore degli obiettori di coscienza. Il Movimento Nonviolento si è fatto carico della sua difesa legale e ha presentato ricorso all’Ue. L’altro caso, denunciato da Human rights watch, riguarda Anastasia Loika, condannata da un tribunale bielorusso a 7 anni per aver contribuito a un rapporto sulle violazioni dei diritti umani da parte delle forze dell’ordine durante la repressione degli anarchici. Loika è stata arrestata il 28 ottobre 2022 e da allora è detenuta arbitrariamente mentre 15 associazioni ne chiedono la scarcerazione.
A cura di Sabato Angieri
Regia di Ciro Colonna