Mostrato in anteprima al Toronto Internationale Film Festival del 2023, The Dead Don’t Hurt, presente alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public, è il secondo film diretto da Viggo Mortensen.
Il film, ambientato nella frontiera occidentale degli Stati Uniti di metà Ottocento, è un western che narra la travagliata storia di Vivienne, donna forte e indipendente, e Olsen, un cowboy solitario e apparentemente schivo. I due, incontratisi per caso, si innamorano e si stabiliscono nella dimora isolata dell’uomo vicino alla cittadina di Elk Flats. Tuttavia, quando quest’ultimo parte come volontario tra le fila dei nordisti per la guerra civile, la donna, rimasta sola, si trova costretta ad affrontare le insidie di un mondo che vede nell’emancipazione femminile uno smacco imperdonabile.
Viggo Mortensen torna al Western – dopo Eureka presente alla festa del cinema dello scorso anno – stavolta nella tripla veste di regista, sceneggiatore e interprete e lo fa in una maniera a metà tra il classico e l’innovativo. Se è vero infatti che la messa in scena, la fotografia, lo sfondo narrativo e persino la caratterizzazione della maggior parte dei personaggi seguono gli stilemi tipici del genere, dall’altra parte, inserisce un elemento in grado di minare i cliché del genere più machista dell’intera storia del cinema; tale elemento è rappresentato proprio dalla protagonista femminile: una donna forte e gelosa della propria indipendenza. Vivienne, infatti, si innamora di Olsen proprio perché lui sembra essere l’unico in grado di rispettarla nel suo desiderio di essere libera. Nelle mani di Mortensen, dunque, il western si piega su stesso per diventare una suggestione narrativa non più volta alla celebrazione dell’eroe ma al rispetto di una donna normale che desidera la giusta – e purtroppo negata – dignità che merita di ricevere in quanto tale.
Dal punto di vista della messa in scena, come detto, il film segue i canoni del genere con le inquadrature degli sconfinati paesaggi naturali e del polveroso saloon. Il cineasta danese aggiunge, tuttavia, un elemento di variazione anche nell’intreccio della storia che prosegue su due binari paralleli, raccontando allo stesso momento avvenimenti passati e presenti rispetto alla vita dei protagonisti. È doveroso scrivere che probabilmente risiede propria in questa soluzione narrativa e di montaggio l’unica nota stonata del film poiché alcune scelte che procedono in questo senso sembrano non del tutto ispirate.
Il cast, oltre allo stesso Mortensen nel ruolo di Olsen, può contare su una splendida Vicky Krieps (Il Filo Nascosto, Il Corsetto dell’Imperatrice) in grado di restituire alla perfezione la forza e il desiderio di libertà della protagonista. Anche i comprimari, su tutti Danny Houston e Solly McLeod, risultano particolarmente convincenti.
The Dead Don’t Hurt, è un ottimo western che pur restando ancorato allo stile estetico del genere lo rovescia dal punto di vista semantico per raccontare un tema che oggi – purtroppo – merita tutta l’attenzione possibile.
Il film uscirà nelle sale italiane il 24 ottobre.
Sebastian Angieri